Illustrium Imagines
La Biblioteca Angelica, ha sviluppato un progetto, intrapreso grazie ai finanziamenti previsti per la tutela e la valorizzazione dei beni culturali (L.145/1992), denominato Illustrium Imagines. I volumi del Fondo Antico sono stati sfogliati e “libro in mano” è stato fatto il censimento del patrimonio librario conservato nel Salone Vanvitelliano
- XVI secolo – Il ritratto classico
La catalogazione del materiale grafico del XVI secolo ha messo in risalto una “pittura di storia”, ossia personaggi e rappresentazioni che ritraggono episodi della storia antica, dei testi sacri, di scene simboliche o mitologiche, che attraverso l’incisione, raggiungono un pieno riconoscimento del ritratto sia come genere pittorico autonomo, sia come genere artistico vero e proprio.
- XVII secolo – Dal Medioevo al Barocco
Nel Seicento il ritratto perde la sua funzione di presenza o memoria del personaggio raffigurato, e abbraccia nuove finalità. La retorica barocca porta ad un’enfasi strutturale e compositiva del genere ritratto, che
diventa, per lo più, raffigurazione allegorica e solenne.
Tale ritrattistica è supportata da una intensa analisi psicologica, volta all’individuazione del carattere degli effigiati, raffigurati in atteggiamenti
più colloquiali e domestici all’interno dei loro nuclei abitativi e di lavoro.
È in questo secolo, inoltre, che prende piede il ritratto dell’intellettuale, il nuovo eroe borghese, che sostituisce gradualmente le figure emblematiche della mitologia pagana e cristiana.
Tutto questo deriva, principalmente, da una nuova libertà o “licenza”, che viene conferita all’artista, non solo nelle modalità di realizzazione di un’opera, ma anche nella scelta, sempre più espressiva, del soggetto.
- XVIII secolo – Dal Rococò al Neoclassicismo
La catalogazione del materiale grafico del XVI secolo ha messo in risalto una “pittura di storia”, ossia personaggi e rappresentazioni che ritraggono episodi della storia antica, dei testi sacri, di scene simboliche o mitologiche, che attraverso l’incisione, raggiungono un pieno riconoscimento del ritratto sia come genere pittorico autonomo, sia come genere artistico vero e proprio.
Nel Seicento il ritratto perde la sua funzione di presenza o memoria del personaggio raffigurato, e abbraccia nuove finalità. La retorica barocca porta ad un’enfasi strutturale e compositiva del genere ritratto, che diventa, per lo più, raffigurazione allegorica e solenne. Tale ritrattistica è supportata da una intensa analisi psicologica, volta all’individuazione del carattere degli effigiati, raffigurati in atteggiamenti più colloquiali e domestici all’interno dei loro nuclei abitativi e di lavoro. È in questo secolo, inoltre, che prende piede il ritratto dell’intellettuale, il nuovo eroe borghese, che sostituisce gradualmente le figure emblematiche della mitologia pagana e cristiana. Tutto questo deriva, principalmente, da una nuova libertà o “licenza”, che viene conferita all’artista, non solo nelle modalità di realizzazione di un’opera, ma anche nella scelta, sempre più espressiva, del soggetto.